Berliner Tageszeitung - Bardot e la straziante storia della Renault 4L che non volle più guidare

Brigitte Bardot e le automobili: una storia d'amore lunga decenni. Sono stati tanti i prestigiosi veicoli che la diva francese morta oggi all'età di 91 anni ha posseduto nel corso della sua vita, tra cui la Renault 4L bianca diventata la testimone più intima dei suoi ultimi anni. Un'auto modesta, simbolo della Francia rurale, ricorda Le Figaro, che accompagnava BB nei suoi spostamenti quotidiani lungo le strade di Saint-Tropez tra la sua residenza principale, La Madrague, e la sua villa, La Garrigue, dove teneva i suoi animali. Una passione che non era sfuggita ai media, tanto che nell'ottobre del 2023, all'età di 89 anni, la immortalarono mentre era alla guida di questa automobile. La foto divenne virale sui social: la si vedeva infatti con i capelli raccolti in uno chignon alto e con grandi occhiali da sole, un'immagine che incarnava serenità, dato che Brigitte era stata appena dimessa dall'ospedale. Ma la sua passione per le autovetture e le decappottabili a un certo punto venne meno e si esaurì a causa di una tragedia. La vera star dei suoi viaggi e spostamenti non era infatti l'auto in sé, bensì ET, il suo amato cane, un "compagno" che Brigitte adorava e che portava sempre con sé quando si metteva al volante. La morte del suo amico a quattro zampe la lasciò devastata e la spinse a prendere una decisione profondamente dolorosa: rinunciare del tutto alla guida, come confidò in un'intervista esclusiva a Bfmtv nel marzo di quest'anno: "Non guido più dalla morte del mio cane". Una scelta di vita che lasciò i francesi a bocca aperta abituati a vedere la loro icona del cinema sempre a bordo di veicoli iconici, simboli di libertà e indipendenza. Nel corso della sua vita BB ha infatti posseduto un'impressionante collezione di automobili che hanno accompagnato i suoi momenti più memorabili, tanto che negli anni Sessanta una nota casa automobilista d'oltralpe la scelse come ambasciatrice naturale per il suo nuovo modello.

N. Lebedew--BTZ